martedì 8 dicembre 2015

L'affermazione della pop art, Pop Goes The Easel - Ken Russell 1962

Già alla metà dei 50's, Paolozzi faceva dei collages clamorosi, innovativi e che si focalizzavano su
foto di riviste sexy, aerei e simili. Si è detto che si trattava di una proto pop art in nuce, che non si sa perché, si è fatta risalire al ben noto quadro di Hamilton. In realtà, resta il fatto che la pop art è stata ben lungi dal nascere in America, e come quasi tutta l'arte visiva contemporanea, almeno
fino a tutti gli anni 60's, le sue origini e radici sono saldamente poste nel vecchio continente, vuoi perché molti artisti innovatori si sono trovati in america per sfuggire la guerra,(vedi Hoffman, forse il più grande); vuoi perché molti americani pieni di soldi, venivano via nave o aereo, ad abbeverarsi alla fonte in Parigi, primariamente.
Ad ogni modo, sicuramente, chi è stato in Inghilterra a partire dalla fine degli anni cinquanta, fino alla metà e poco oltre, dei sessanta, ha sicuramente assistito alla nascita di tutta quella cultura popolare che poi è arrivata, con modifiche e varianti, fino ai tempi odierni.
Michelangelo antonioni è stato una delle persone che era presente nella Londra pre psichedelica, in cui ha ambientato il suo ultimo film londinese, quel Blow Up, che ci ha mostrato la Londra di quel periodo, e siamo al 1966, diconsi 1966, esattamente 50 anni fa, tra poche settimane.

Ora la domanda che ci facciamo è: perché Warohl e i suoi simili americani viene venduto a prezzi di decine di milioni di dollari, mentre i suoi dante causa del nostro continente sono praticamente senza un mercato?
La risposta è che Hamilton, Blake, Paolozzi, (tutti nominati Sir), sono privi di una letteratura scapigliata, non sono mai stati degli Outsiders, né disadattati o marginalizzati, quanto delle punte avanzate di un fenomeno culturale cui è stato dato attenzione e interesse da subito.
Questo ha permesso ai grossi nomi della Pop art delle origini, fino ad oggi (sono sempre viventi), di non dover morire di fame, e quindi di non dover badare troppo al lato economico del lavoro. Il che si può tradurre in questo: che se vuoi un quadro di Hamilton, te lo vai a vedere in un museo, perché sarà molto difficile trovare un'asta.