mercoledì 23 agosto 2017

L'arte vuota e senz'anima di Katharina Grosse & Co.

Una cosa che ho sempre a mente quando mi accingo a pensare a un lavoro, è che devo essere nudo di fronte al mezzo. Voglio dire che l'arte è una forma di preghiera laica,
una sorta anche di rituale primitivo, con cui l'artista
cerca di attirare a sé forze ed energie positive da trasferire nel lavoro che sta per fare.
Confesso che quando vedo certi artisti che lavorano senza posa, con gru, bracci meccanici, elevatori, materiali tra i più strani e seguendo spesso le idee più bizzarre e paranoiche, qualche anno fa provavo un certo disappunto e sconforto, mentre oggi devo dire che o sono indifferente o più spesso me la rido alla grande.

Prendete questa tedescona di Germania e come lei ho visto altri decine di artisti, spesso anche donne, che usa enormi tele, grossi compressori, quantità di terre per copertura, enormi spruzzi di colori acrilici di grande qualità i miei amati Golden, quanto spreco! Ecco, i risultati che vedo, alla fine, e parlo delle pitture, sono i tipici scherzetti alla trompe l'oeil, una specie di op art, di grande e presuntuosa forma pittorica non pittura, dai risultati del tutto privi di qualsiasi interesse.
Paragono questi artisti alla musica creata a tavolino per Madonna, una forma mi pop privo di anima e di vero talento, mascherato da effetti speciali e foto scandalistiche.
Purtroppo, è anche vero che gli artisti vogliono sperimentare tecniche e materiali sempre più nuovi ma credetemi, nell'usare compressori e pistola a spruzzo, sabbie e terre di copertura, per ottenere enormi pitture colorate è una roba che ho visto fare almeno da quando portavo i pantaloncini alla zuava.

In definitiva, ecco che il furore stacanovistico di questi artisti acrobatici, si riduce a enormi cartelloni privi di qualsiasi relazione con la profondità dei nostri sentimenti, né sono in grado nemmeno di suscitare riflessioni.
Sono e mi ripeto, solo dei grossi testimoni dell'ego del suo fabbricatore, che non lasceranno alcuna traccia nella storia dell'arte della specie umana.
Meglio allora la poetica a volte sublime di alcuni, pochi, graffitari, che con i loro stencil, e installazioni del tutto estemporanee, permettono al frettoloso passante di poter almeno cogliere un lampo poetico o una breve riflessione.--------------------------------