A parte la top 100 delle gallerie di tutto il mondo, che a mio avviso
dicono e non dicono molto, io vi dico dove vado a finire quando girottolo per New York, senza nemmeno informarmi o guardare sull'internet.
dicono e non dicono molto, io vi dico dove vado a finire quando girottolo per New York, senza nemmeno informarmi o guardare sull'internet.
Si perché ci sono una decina di gallerie che stanno veramente lasciando la concorrenza a zero, nel senso che propongono show di pura pittura, cioè di quadri, tele, dipinti contemporanei, di assoluto interesse, compreso retrospettive di gente famosa, tipo grandi nomi della pittura del dopo guerra.
Ovviamente si tratta di superfici limitate, sotto le 500 mq, ma con lavori che sempre mi hanno appagato, consentendomi di uscire con la convinzione di aver passato una mezz'ora o più, senza aver sprecato il mio tempo.
Devo anche segnalare che in questi ultimi dieci anni, vedo una quantità di ragazzette che appena uscite dal BFa, iniziano puntualmente ad utilizzare grandi tele con grandi spessori di colori e zaffate di materia, con in più, la inconfondibile aggiunta di materiali vari, da stecchini da denti a fili di stoffa, fogli di carta sottile arricciata per creare sfondi mossi, bottoni, retine plastiche, pezzi di qualsiasi cosa, e tanto, tanto spesso e rozzo colore dato direttamente dal tubetto o con spatolate e zaffature di pennellessa.
Devo dire che è un trend di grande effetto, sicuramente di moda, ma che a me non convince perché come ripeto, l'arte è un appuntamento con la verità, e se si utilizzano tanti materiali ed elementi, si ottengono magari buoni effetti, ma di sicuro la verità non la si esprime a gocce ma si lascia fluire in un continuo, nel più breve tempo possibile.
Mesi fa ho visto una retrospettiva di Hans Hofmann e dopo essermi riempito gli occhi e la mente di una decina soltanto dei suoi lavori, a guardare i quadri delle ragazzette che usano spray per il fondo, carta frollata per la ruvidezza di contrasto, impiallacciamenti di colori densi e spessi alternati a sovrapposizioni di colori sottili, appiccicamenti di retine, bottoni, strisce di carta, fascettine di barbe di grano eccetera, mi viene quasi da piangere....
Insomma, se una ha delle cose dentro, cosa aspetta a tirarle fuori? Occorrono gli abbellimenti, tutti ormai uguali, tipo fascette, treccine, pezzettini di carta e spray? Questo lavorio rallenta la spontaneità e il cervello attiva altre parti non spontanee.
Cito per tutte Trudy Benson, una ragazzetta che in sei anni dal suo master, vende già a 5-10 mila dollari.
Ripeto, lavori di grande effetto raggiunto con additivi e trucchetti vari, senza forza gestuale e segnica.
Ma va, va, va...
Devo dire che è un trend di grande effetto, sicuramente di moda, ma che a me non convince perché come ripeto, l'arte è un appuntamento con la verità, e se si utilizzano tanti materiali ed elementi, si ottengono magari buoni effetti, ma di sicuro la verità non la si esprime a gocce ma si lascia fluire in un continuo, nel più breve tempo possibile.
Mesi fa ho visto una retrospettiva di Hans Hofmann e dopo essermi riempito gli occhi e la mente di una decina soltanto dei suoi lavori, a guardare i quadri delle ragazzette che usano spray per il fondo, carta frollata per la ruvidezza di contrasto, impiallacciamenti di colori densi e spessi alternati a sovrapposizioni di colori sottili, appiccicamenti di retine, bottoni, strisce di carta, fascettine di barbe di grano eccetera, mi viene quasi da piangere....
Insomma, se una ha delle cose dentro, cosa aspetta a tirarle fuori? Occorrono gli abbellimenti, tutti ormai uguali, tipo fascette, treccine, pezzettini di carta e spray? Questo lavorio rallenta la spontaneità e il cervello attiva altre parti non spontanee.
Cito per tutte Trudy Benson, una ragazzetta che in sei anni dal suo master, vende già a 5-10 mila dollari.
Ripeto, lavori di grande effetto raggiunto con additivi e trucchetti vari, senza forza gestuale e segnica.
Ma va, va, va...
La lista che segue è solo per come mi vengono in mente i nomi.
Cheim & Read
Marc Straus
Tibor de Nagy
The Hole
Life on Mars
David Zwirner (Re David)
David & Schweitzer
Michael Rosenfeld
Gavin Brown's
Mike Weiss
Lennon Weinberg
Danny Gallery
Marlborough
Venus over Manhattan
Anton Kern
Matthew Marks
Betty Cuningham
Michael Werner
Hauser & Wirth
Gasser Gruner Heim
Marian Goodman
Maccarone
Van der Plas
Pierogi
Ricco Maresca
Frontroom
Marinaro
Regina Rex
Paul Kasmin
Poi ci sono anche roba pubblica e privata a biglietto,
ad Es Brooklyn Museum, Metropolitan, Whitney ecc.